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CANNAREGIO 5263 - 30121 VENEZIA

RUSKIN’S CAMERA EYE



auditorium santa margherita, venezia

13 dicembre 2024

a cura di: flavia mazzarino
segreteria: alice de santis
supervisione tecnica: filippo perfetti
comunicazione: francesca carraro
proiezione: l’image – giampietro bortolotti

Programma:

Oleg Tcherny, Flashback Legion
2016, HD, colore, sonoro, 18’

Robert Beavers, Ruskin, 1974/1997, 16mm>35mm, colore, sonoro ottico, 45’

alla presenza dei registi


La proiezione è seguita da
"Adattamenti: film d’arte e la città", una tavola rotonda con Robert Beavers, Alessandra Lancellotti, Oleg Tcherny, Enrico Camporesi, Martina Frank, Enrico Masi, Flavia Mazzarino. Moderata da Roberta Novielli.


nell’ambito di Ruskin’s Camera Eye. La Venezia di John Ruskin e il cinema indipendente.
Organizzato dal Centro studi FoRS, Ca’ Foscari


Robert Beavers, RUSKIN

Ruskin percorre i luoghi dell'opera di John Ruskin: Londra, le Alpi e, soprattutto, Venezia, dove l'attenzione della cinepresa per le pietre e l'interazione tra architettura e acqua imita l'analisi descrittiva dell'autore sulle “pietre” della città. Il suono delle pagine che vengono sfogliate e l'immagine di un libro, Unto This Last di Ruskin, ci ricordano con forza che le impressioni di un poeta e, in questo caso, la sua economia politica, si conservano e si risvegliano attraverso gli atti di lettura e di scrittura.
– P. Adams Sitney, Film Comment



Oleg Tcherny, FLASHBACK LEGION

“È confortante trovare un dipinto di cui ci si è presi cura, e in una luce mal distribuita ma viva, tanto che quel che si vede si vede bene” scriveva il poeta e critico d’arte britannico John Ruskin nel suo libro Le pietre di Venezia (1853) a proposito della Crocifissione del Tintoretto a San Cassiano. È proprio quello che fa Oleg Tcherny in Flashback Legion, unendo l'esperienza del film sull'arte a quella del film d'artista, ovvero l’opera d’arte e il suo commento. Adattando la sua tecnica di manipolazione delle immagini attraverso un processo di montaggio verticale all’analisi del dipinto, Tcherny sonda le profondità del tempo ai limiti del’'astrazione, sia essa visiva, sonora o concettuale.
– Centre Pompidou





Per avere il foglio di sala con le note di Beavers al film e la presentazione del programma: qui e qui.